lunedì 30 novembre 2009

Anche l'assetto ha la sua importanza

All'inizio scrivevo la pagina del mattino stando a letto, per la pigrizia di uscire dal calduccio, con la scusa che se iniziavo subito a scrivere ero ancora in quello stato di semiveglia più proficuo per farlo. Mi mettevo un cuscinone dietro la schiena e scrivevo mollemente, standovi appoggiata.
Potete immaginare come venivano giù le parole, tipo vomitino molle. Un giorno mi accorsi che stavo scomoda, e misi un altro cuscinone davanti, a mo' di tavolino; incrociai le gambe, appoggiai il mio quadernetto al cuscinone e già cominciai a percepire che la scrittura acquisiva forza.

Adesso mi alzo, mi siedo al tavolo, un bel tavolone, mi prendo tutto lo spazio necessario e comincio a scrivere. E la scrittura fluisce, forte e leggera, corre sulle pagine con una nuova intensità!
Certo, non sarà solo per questo, sarà che nel frattempo l'energia è cresciuta in me e che, proprio per questo, ho sentito l'esigenza di uscire dal letto-tana e di prendermi uno spazio più adeguato, ma comunque, anche l'assetto ha avuto la sua importanza.

Le pagine del mattino diventano sempre più importanti, sempre più vivaci, sempre meno cupe, meno lamentose, meno dense di problemi e sempre più ricche di idee e soluzioni. Diventano più dense (non più una riga sì e una no, ma tutte le righe, fitte fitte), più pregnanti... Le amo sempre di più! Mi permettono di liberarmi della mia pesantezza, della mia lagnosaggine, e mi danno la spinta per proseguire con maggiore entusiasmo.
Quella vocina che mi parla mentre scrivo è una presenza confortante. E così non ho bisogno di qualcun altro. Il conforto e la spinta che cerco sono dentro di me!

Ah, che sollievo! E che poesia!

Lidia

1 commento:

Anonimo ha detto...

Lovely post acuto. Non ho mai pensato che fosse così facile. rispetti a voi!.